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CARLOTTA DALIA

"Il modo di suonare di Carlotta Dalia rappresenta l'eccellenza della tradizione italiana - che è ai massimi livelli - e lei è sull'orlo di diventare un leader mondiale nell'arte della chitarra".

Maestro Angelo Gilardino . Suonare News

 

Nata in Toscana nel 1999, la chitarrista Carlotta Dalia sta attirando l'attenzione con le sue interpretazioni appassionate e profonde, sostenute da un suono rotondo e potente. Da quando ha tenuto il suo primo concerto da solista all'età di dodici anni, ha vinto oltre 40 concorsi nazionali e internazionali, inclusi i primi premi a Uppsala, Hong Kong, Miami e Madrid, oltre che al Concorso Internazionale Niccolò Paganini di Parma.

Ora è un ospite regolare sui palcoscenici di tutto il mondo; Italia, Spagna, Germania, Austria, Portogallo, Polonia, Ungheria, Svezia, Russia, Irlanda, Giappone e Svizzera...

Da qualche tempo si esibisce regolarmente in duo con il violinista Giuseppe Gibboni, vincitore del Concorso di violino Paganini di Genova. Il duo ha suonato, tra l'altro, al Quirinale di Roma su invito del presidente della Repubblica Sergio Mattarella; il concerto è stato trasmesso in diretta dalla radio italiana.

I concerti di questa stagione porteranno Carlotta Dalia ad esibirsi oltre che in varie città italiane a Barcellona, ​​Beirut, Bogotà, al Groningen Guitar Festival, e in tournée in Cina.

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Ha pubblicato il suo primo CD "Gran Solo" con opere di Castelnuovo-Tedesco, Scarlatti, Bach e Sor all'età di 16 anni; è poi seguita una seconda registrazione nel 2018 dedicata a composizioni di Silvius Leopold Weiss, contemporaneo  di Bach.

 

Nel 2020, ha ha registrato una sonatina di Angelo Gilardino a lei dedicata con il titolo Angelus, che è stata pubblicata insieme alle opere di altri compositori; nello stesso anno è uscita la registrazione dell'opera completa per chitarra di Ida Presti.

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Per questa registrazione ha ricevuto il premio "Chitarra d'oro" a Milano nell'ottobre 2022.

Carlotta Dalia ha iniziato a suonare la chitarra all'età di otto anni e si è diplomata con lode nel 2017 presso il rinomato Accademia Chigiana di Siena, dove ha studiato con Oscar Ghiglia.

 

Ha completato gli studi post-laurea come studentessa di Laura Young al Mozarteum di Salisburgo nel 2022 ed è un'artista D'Addario dal 2016.

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È supportata dal "Si-Yo Music Foundation" di New York e "Adopt a Musician Foundation" di Lugano - quest'ultima le ha anche gentilmente prestato una chitarra che Hermann Hauser I costruì per Andrès Segovia nel 1939.

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Dal 2023 insegna presso il Conservatorio di Musica "F. Morlacchi“ di Perugia.

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Lo ringrazierò sempre per avermi dato dei consigli e suggerito delle idee senza mai alcuna imposizione e senza mai giudicare.

 

La sua compostezza poteva essere fraintesa con il distacco, al contrario era molto empatico e in più di un’occasione ho percepito una solidarietà e una comprensione veramente rare. 

Con questo mio pensiero spero di aver raccontato, seppur brevemente, che dietro ad una personalità leggendaria per il mondo delle sei corde e della musica, c’era una persona d’altri tempi, con l’orecchio e il pensiero sempre rivolto ai giovani.

 

Poche volte mi sono sentita così compresa e ascoltata come quando parlavo con lui, mi mancherà sempre.

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Carlotta Dalia

La cultura, lo studio e il sapere non erano per il Maestro Angelo Gilardino virtù da sfoggiare con vanità, ma erano la sua semplice essenza. 
Nella perenne gara di egocentrismo che abbraccia il nostro secolo, Gilardino mi ha ricordato, ogni volta che gli parlavo, che chi è veramente super partes non ha bisogno di ostentare le proprie doti o i propri successi, né ha bisogno di screditare la concorrenza. 
Semplicemente è quello che fa, e non ha bisogno di spiegarlo. 

Mi ritengo veramente fortunata ad aver conosciuto Angelo Gilardino, di aver parlato con lui di musica, di chitarra e anche di tante storie di vita - talvolta anche abbastanza personali - e di aver potuto godere dei suoi consigli.

Oltre ad avere uno spassosissimo senso dell’umorismo, Gilardino era sempre elegante qualunque frase pronunciasse. Ogni parola era adatta, calibrata e perfetta a descrivere in maniera esaustiva ed interessante quello che stava dicendo. Che fosse un libro o un messaggio su Facebook, qualunque cosa scrivesse, teneva il proprio interlocutore letteralmente attaccato a quello che stava esprimendo. 
“Un profugo del contrappunto (e anche del congiuntivo)”, si definiva lui… ed aveva perfettamente ragione… spesso quando scrivo qualcosa, dalla email ad un banale messaggio al cellulare, ed estrometto la punteggiatura oppure la sintassi non è delle migliori, penso a cosa avrebbe detto e sorrido… era molto spassoso nel descrivere “i finti colti”, quelli che si atteggiano molto e quagliano poco… 

 

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