ANGELO GILARDINO
Lo Scrittore
Un altro libro Angelo Gilardino l'ha dedicato al grande compositore Mario Castelnuovo-Tedesco, con cui aveva intrattenuto un rapporto personale di collaborazione e amicizia.
Rimangono numerose testimonianze della stima che il grande artista fiorentino nutriva per Angelo cui arrivò a donargli la penna stilografica con la quale aveva firmato gran parte delle sue composizioni.
Sia il libro sulla vita di Andrés Segovia che quello dedicato a Mario Castelnuovo-Tedesco sono stati pubblicati dalle Edizioni Curci di Milano, che hanno anche stampato un altro libro che Angelo ha scritto sul celeberrimo Concerto di Aranjuez composto dal grande compositore valenciano Joaquin Rodrigo e che da decenni continua essere celebrato nel repertorio di tutti i più talentuosi concertisti internazionali
Per anni Angelo ha curato delle rubriche per le più prestigiose riviste musicali, mettendo la sua competenza e la sua sensibilità al servizio di recensioni di opere, libri, interpretazioni e produzioni discografiche; le argomentazioni la scrittura di quei "brevi saggi" rappresentano delle vere e proprie lezioni di grande significato per chiunque intenda percorrere il complesso mondo dell'Arte e della Musica.
Angelo Gilardino ha poi indirizzato le sue "attitudini" di ricercatore anche al mondo della Liuteria e dell'Arte. "Il Legno che canta" è il titolo di un libro che presenta una rosa molto selezionata di liutai italiani che nel secolo XX hanno costruito chitarre di grande qualità e pregio; Rodolfo Paralupi, Pietro Gallinotti, Lorenzo Bellafontana, Luigi Mozzani, Nicola De Bonis, Mario Pabé...
Questi liutai, la cui opera in vita non ha sempre ricevuto il meritato riconoscimento, grazie al saggio di Angelo Gilardino hanno potuto essere riscoperti e compresi per il loro grande valore e la levatura dei loro strumenti.
Infine c'è un libro di Angelo che son certo possa offrire ragioni molto significative per tante persone non necessariamente interessate e coinvolte a vario titolo nel mondo della Musica e della Chitarra.
E' un libro "autobiografico" scritto in un modo molto personale che Angelo ha pubblicato nel 2017.
Angelo racconta la sua vita attraverso il ricordo di alcuni fra i momenti più importanti che l'hanno impreziosita...
Racconti di grande bellezza e intrisi di un sentimento di eleganza, umanità e dolcezza.
Una delle qualità che hanno caratterizzato la Vita di Angelo Gilardino è stata un'insaziabile sete di conoscenza che fin da bambino l'ha portato a sviluppare un grande interesse per la lettura, e che negli anni gli ha permesso di formare un mondo di ampia e profonda intensità culturale.
Il Sapere di Angelo era una accurata appropriazione di queste conoscenze che scorrevano nella sua quotidianità colorandola di visioni, percezioni e sentimenti che poi determinavano i passi del suo cammino.
La sua capacità di utilizzare le parole come fossero note di un ordito armonico, talvolta limpido nella sua semplicità tal altra complesso e articolato nelle sue architetture dotate di radici mai scontate, si esprimeva spesso nell'esercizio della scrittura, sia si trattasse di recensire un'opera o un'interpretazione, sia si disponesse a presentare il frutto delle sue ricerche musicali e strumentali o l'espressione dei suoi ricordi e delle sue passioni.
Numerosi sono i trattati di Angelo sulla Tecnica della chitarra classica, dove ogni parola è sottoposta al vaglio di valutazioni di ordine scientifico; la qualità, o "bellezza" del suono quindi non è più ascritta a un "dono" determinato dalla personale struttura morfologica di ciascun interprete, bensì all'impiego di una particolare attitudine tecnica che lo sappia coniugare in una infinita gamma di sfumature, caratteri e intensità.
Un importante lavoro di ricerca è dedicato all'artista che incarna l'idea stessa di chitarra classica, Andrés Segovia, vero mito per la Storia fella Chitarra. Ricoprendo per anni il ruolo di direttore artistico della Fondazione Segovia di Linares, chiamato a tale compito dalla vedova del grande chitarrista, il libro è scaturito da quella esperienza vissuta con grande dedizione e competenza e che ha permesso la scoperta di numerose composizioni inedite che Angelo Gilardino ha poi revisionato e dato alle stampe.
La penna stilografica donata ad Angelo da Mario Castelnuovo Tedesco
Angelo Gilardino è stato un grande appassionato, conoscitore e collezionista di opere pittoriche.
Negli ultimi anni della sua Vita ha deciso di dedicarsi allo studio dei pittori vercellesi del Novecento, di cui amava la qualità poetica e nei cui paesaggi ritrovava i colori della sua infanzia.
A Umberto Ravello, uno dei maestri vercellesi amati da Angelo, è dedicato il libro che ne racconta la vita e che prende il titolo da una delle sue opere che spicca per suggestione, intensità e simbolismo: "L'Arco nel buio".