

LAURA MORO
“Angelo Gilardino, un esploratore
della Musica”



Ricordo con emozione il giorno in cui mi contattò per chiedermi di approntare una nuova edizione dei 20 Studi per chitarra di Fernando Sor, un best seller nella storica revisione e diteggiatura di Andrés Segovia. Mi propose di affiancare alla versione del maestro andaluso l’edizione Urtext di ciascuno studio, affinché docenti e studenti potessero confrontarle e farsi un'idea più completa. Fu una piccola rivoluzione che segnò l’inizio di una collaborazione sempre più stretta con le Edizioni Curci e che, negli anni, ci ha portato a pubblicare un numero ragguardevole di sue composizioni, revisioni e saggi.
Tra i tanti volumi che ha voluto affidarci, ricordo gli Studi facili, i 7 Preludi e i Dodici Studi brillanti per la collana Maestri della chitarra; brani originali e trascrizioni per chitarra sola o in ensemble; i volumi dell’Enciclopedia della chitarra (in collaborazione il trimestrale Seicorde); le biografie,
documentate e avvincenti, di Andrés Segovia e Mario Castelnuovo-Tedesco; il best seller "La Chitarra, guida all’ascolto del repertorio da concerto"; le (sue) memorie d’artista scritte in forma epistolare: "Io, la chitarra e altri incontri".




Un giorno mi confidò che il proprietario della casa editrice con la quale aveva pubblicato gran parte del suo catalogo, la Bèrben di Ancona, era intenzionato a vendere. Era molto preoccupato che le sue opere potessero finire in qualche colosso editoriale internazionale, senza garanzie di essere seguite e valorizzate, abbandonate a loro stesse.
Ne parlai con la proprietà e convinsi il nostro presidente a rilevare la Bèrben il cui catalogo dal 2019 è entrato ufficialmente in casa Curci.
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Ricordo ancora il sollievo e la felicità quando lo informai del buon esito dell'operazione.
In seguito diffuse un messaggio che conservo come un fiore che non appassisce mai: «Laura, è stata un'immensa fortuna conoscerti e lavorare con te, come autore e come editor. E oggi per l'amicizia che mi hai donato non trovo le parole giuste».
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Sapeva dialogare con chiunque, conquistandosi stima, rispetto, ammirazione, affetto.
Amato da tutti, in redazione. I grandi uomini non hanno bisogno di far pesare la propria posizione o
superiorità intellettuale.
Suonare la sua musica, insegnarla ai giovani, preservare e diffondere la sua opera, è il modo migliore per ricordarlo.
E noi ci faremo sempre trovare pronti!
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Laura Moro
Milano, 18 luglio 2023.
Ci sono persone che lasciano tracce profonde del loro cammino, orme destinate ad indicare la strada a chi arriverà dopo. Angelo Gilardino è stato un esploratore della musica. Ha scoperto e reso disponibili a tutti nuove strade, pensieri, autori, repertori che prima di lui non si conoscevano.
Se la sua vita è durata 80 anni - nato a Vercelli il 16 novembre 1941 e ivi deceduto il 14 gennaio 2022 - gli effetti della sua azione sono destinati a durare molto più a lungo.
Ho avuto la fortuna, il privilegio, di conoscerlo. Una personalità complessa la sua, eclettica sempre sostenuta da un pensiero originale, da una insaziabile curiosità e da una capacità di lavoro straordinaria.
Musicista, chitarrista, compositore, didatta, studioso, scrittore, revisore, curatore editoriale, esperto di liuteria e di arti figurative. Angelo Gilardino è stato tutto questo, ma è stato soprattutto capace di rimanere sempre sé stesso.
È stato un punto di riferimento assoluto grazie alla sua sterminata conoscenza del repertorio chitarristico: non c’era compositore o brano che non trovasse nelle sue parole la giusta collocazione storica, qualitativa, e una contestualizzazione biografica e artistica.


Quando gli proposi di scrivere la prima biografia di Mario Castelnuovo-Tedesco, aderì con entusiasmo: in pochi mesi consegnò il manoscritto. Lo considerava la giusta espressione della sua riconoscenza per quanto il compositore fiorentino aveva fatto per lui quando era ancora uno sconosciuto maestro di chitarra. Il volume fu presentato con tutti gli onori a Roma, alla Camera dei Deputati, nel gennaio del 2018, in occasione del cinquantesimo anniversario della morte di Castelnuovo-Tedesco. Angelo e il suo libro ricevettero la medaglia d'oro della Camera, gli eredi del compositore quella del Presidente della Repubblica. Dopo il drammatico esilio causato dalle brutali leggi razziali del 1938, finalmente l’Italia riconosceva il valore e l’opera del suo illustre figlio.
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Se abbiamo potuto avviare il progetto di pubblicazione delle opere inedite di Mario Castelnuovo-Tedesco è grazie a Gilardino e alla fiducia che gli eredi riponevano in lui. Sue le revisioni pubblicate dall’inizio dei lavori, nel 2015, alla sua morte; sue le regole non scritte trasferite agli attuali curatori. Non ebbe alcun dubbio sull’impostazione della collana: approccio filologico e fedeltà assoluta al manoscritto, affinché ogni pubblicazione riportasse le autentiche intenzioni del compositore fiorentino. Angelo, sempre un passo indietro, si era assunto il ruolo di garante di questa integrità.





